lunedì 18 marzo 2024

FAVOLE NAPOLETANE di/con Luigi Di Carluccio venerdì 22-3-24 DAI LUCEDIO Novi L.

Venerdì 22 marzo h21 ancora uno straordinario appuntamento alla rassegna LE SERE DEI FENOMENI STRAMPALATI organizzata presso DAI LUCEDIO SALONE TEATRO a Novi Ligure in Via Verdi 138 con la direzione artistica di Francesco Parise. Nel piccolo e magico teatrino di Novi Ligure si esibirà l’attore alessandrino LUIGI DI CARLUCCIO con un commovente monologo intitolato FAVOLE NAPOLETANE. L'evento è inserito nel cartellone di INCANTAMENTI 24 con il contributo della Fondazione CRT.


 

FAVOLE NAPOLETANE è scritto dallo stesso Di Carluccio che ci introduce allo spettacolo con queste parole: C’era una volta un bambino. Si era trasferito in una nuova città e per trasferirsi aveva fatto un viaggio in treno di 800 chilometri. E quando arrivò a casa ad Alessandria, la prima cosa che fece fu andare sul balcone della cucina, e cominciare a urlare. Chiamava quelli che aveva conosciuto nell’altra città, a 800 chilometri di distanza e li chiamava con un linguaggio che a molti, al Nord, pareva incomprensibile, ma che per loro, per i suoi parenti, sarebbe stato comprensibilissimo. Chiamava il nonno, la nonna, gli zii, ma in Napoletano… Sono un immigrato di seconda generazione e questa è la mia storia, la mia favola napoletana”.

Allo spettacolo partecipa Pietro Ariotti.

Il costo del biglietto è di 10 euro. Per info e prenotazioni inviare messaggio whatsapp al numero 3500 900 503.


Recensione dello spettacolo di Nicoletta Cavanna Radio Gold:

Link https://radiogold.it/tempo-libero/153278-favola-nostra-giovinezza-recensione-favole-napoletane/

E’ un torrente di ricordi, personali e collettivi, “Favole napoletane”, di e con Luigi di Carluccio, presentato dalla compagnia Gli Illegali, sabato 22 settembre, per l’ultimo appuntamento della rassegna “Chiostro in una notte di mezza estate”, organizzata da Redazione Blogal con il contributo di Fondazione SociAL, presso il chiostro di Santa Maria di Castello.

Tanto il pubblico che ha affollato, tra le arcate, gli alberi e sotto il campanile della chiesa, quello che è sicuramente uno dei luoghi più degni di essere vissuti di Alessandria, nell’ambito di una rassegna parte di Borgo del Teatro, progetto ampio e volto a realizzare un polo teatrale permanente all’interno del Chiostro di Santa Maria di Castello. Lo spettacolo è stato preceduto da “Il fosso della vergogna”, presentato dalla compagnia amatoriale I Tr’Attorini, formata da ragazzini di Rivarone, a cura dell’Associazione ARCA Rivarone e liberamente tratto da un testo di Franco Zaffanella. Emma, Jacques, Laura, Leonardo, Paolo e Sara hanno  impersonato dei rifiuti abbandonati in un fosso, toccando, scherzosamente ma anche seriamente, come i giovanissimi sanno fare, argomenti di valore sociale ed ecologico.

“Favole Napoletane”, diretto da Renza Borello e Lorenza Torlaschi, è un flusso di pensieri che scaturisce da fotografie, in questo caso appese ai rami di un bellissimo e antico albero che contribuisce alla scenografia. Sono i ricordi ordinari, più che straordinari, di un emigrato di seconda generazione, in cui confluiscono tratti autobiografici del protagonista, ma anche una memoria collettiva in cui è facile ritrovarsi. Il carattere della narrazione è esilarante ed è proprio la sua normalità, ritenuta stravaganza negli anni ’70 ed ’80, a far scaturire il riconoscimento e la risata. Di Carluccio racconta delle domeniche al mare con il pranzo in spiaggia preparato dalla mamma napoletana, della colossale frittata ai maccheroni, di cosa vuol dire tifare Napoli negli anni ’80 per un bambino ad Alessandria e molto altro. Trovano posto, nel continuum ormai innescato, anche due favole notissime, modificate dalla parlata e dal carattere partenopeo, che sembrano dare il senso di un modo altro di interpretare anche l’immaginario infantile. La narrazione di tutto ciò scorre con la leggerezza della nostalgia per ciò che eravamo e con il metro di giudizio di un ragazzino (non a caso il consulente artistico è Teseo di Carluccio, figlio del protagonista, che ha filtrato le vicende con l’occhio della sua giovanissima età) diviso tra sud delle vacanze estive con i parenti e nord della quotidianità. L’atmosfera è quella della napoletanità repressa in nome dell’integrazione, della musica (della fisarmonica di Pietro Ariotti), che accompagna le inflessioni già musicali della lingua napoletana, di un passato che rimane dentro. Perché ci siamo scordati ogni cosa: tutto ciò che appariva inaccettabile e diverso oggi è normale, lo è sempre stato, e la storia si ripete ogni volta che si entra in contatto con diversi modi di vita.

Si ride molto, come si può ridere di una società che abbiamo vissuto, di una giovinezza collettiva di cui si riconoscono la poca saggezza e gli errori grossolani. E’ un paradosso, “Favole napoletane”, ma un paradosso reale e ben congegnato, guidato da una regia che enfatizza la mimica e il dialetto per creare un crescendo di ilarità che non tralascia la riflessione. Una bella prova per Luigi Di Carluccio e per la Compagnia Gli Illegali, che sempre partecipa in maniera corale ad ogni nuova produzione.


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